L’IA ha imparato a volare
Sulla base americana di Edwards si è completato con successo il volo di un F-16D Fighting Falcon dell’Us Air Force con a bordo un pilota che non è praticamente intervenuto in tutte le fasi dell’esperimento, consistito in decollo, simulazione di missione contro un altro F-16 con un pilota ai comandi, atterraggio. L’aereo era guidato dall’intelligenza artificiale.
Si è trattato di un evento che Frank Kendall, segretario dell’aeronautica degli Stati Uniti ha così commentato: «Il concetto di combattimento aria-aria autonomo è stato immaginato per decenni, ma solo ora si sta avvicinando a diventare realtà. Stiamo vivendo un momento di trasformazione senza precedenti nella storia dell’aviazione militare».
L’algoritmo utilizzato si basa sui principi del controllo autonomo e deriva dalla tecnologia già utilizzata nei simulatori di volo ma ora si estende a configurazioni di volo variabile. Non c’è dubbio che questo successo rappresenta una pietra miliare nella storia dell’aviazione anche se secondo alcuni analisti occorrerà ancora del tempo prima di vedere i top gun sostituiti da sistemi autonomi; comunque la strada è stata aperta. Inoltre si pongono alcune questioni di carattere etico e preoccupazioni sulle minacce insite in una tecnologia tanto sofisticata ed innovativa. Un report dettagliato dell’Associated Press di maggio 2023 aveva già sottolineato taluni rischi, citando una dichiarazione congiunta di scienziati e leader del settore tecnologico, inclusi dirigenti di alto livello di aziende come Microsoft e Google.