Mamma li turchi
La Turchia da qualche tempo è particolarmente attiva nel Mediterraneo ma la politica estera promossa dal presidente Recep Tayyip Erdoğan sembra rivolgersi anche verso aree apparentemente fuori contesto, come la Somalia o l’Etiopia, il che fa sorgere qualche interrogativo su dove il Paese della mezza luna vuole andare a parare.
L’impegno turco si articola in iniziative di carattere economico, umanitario e militare, come la cessione di due corvette classe Ada all’Ucraina, contribuendo a potenziare le sue capacità operative oltre i confini del Mar Nero. In contemporanea il consiglio nazionale di difesa turco, presieduto da Erdoğan, ha discusso l’acquisizione del nuovo sistema di difesa aerea “Steel dome”, un avanzato sistema che si avvarrà dell’intelligenza artificiale per un controllo completo dello spazio aereo nazionale. La Turchia ha anche manifestato un rinnovato interesse per gli Eurofighter, con piani di acquisizione di 40-50 velivoli, nonostante le resistenze tedesche. Tutto lascia supporre la volontà di rafforzare il proprio ruolo strategico per riacquistare una rinnovata centralità nelle dinamiche internazionali e anche se processo per l’annessione all’Unione Europea sembra ormai una pratica archiviata, c’è da chiedersi se la mancata annessione sia davvero una sconfitta per la Turchia e il suo attuale leader che successivamente e contestualmente all’attacco di Hamas a Israele, si è “auto-candidato” a guida e riferimento dei musulmani sunniti.